Quando c'era il PCI - Articoli, interviste e relazioni
Protagonisti raccontano dalla fondazione (95°) allo scioglimento (25°)
A Livorno la parte migliore, più combattiva della classe operaia e delle masse popolari del nostro paese, sull’onda della prima rivoluzione socialista della storia, nel clima generale di grandi cambiamenti, con slancio e determinazione, il 21 gennaio 1921 dava vita al Partito Comunista d’Italia e rompeva con il vecchio riformismo e con il massimalismo. Oggi ricordare il Pci non è nostalgia, ma un riconoscimento della parte migliore della Storia del nostro paese; la storia del Partito comunista in Italia è, infatti, la storia della Resistenza, delle lotte contadine e operaie, delle lotte studentesche. E’ la storia di tanti diritti conquistati e di grandi progressi compiuti per l’emancipazione e il riscatto delle masse popolari. In quella storia sono presenti insegnamenti fondamentali per l’oggi e per il domani. La fase che il Paese sta attraversando è tra le più drammatiche, il lavoro ed i saperi sono attaccati duramente ogni giorno e la democrazia vive un restringimento oggettivo. Per questo nel ricordare QUANDO C'ERA IL PCI, proponiamo un impegno e un’iniziativa che vale per l’attualità ma soprattutto per il futuro di questa società in particolare per Calabria. In questo quadro "L'evento, ideato e promosso dal compaesano Amerigo Fiumara, che si svolgerà il 28 Aprile 2016 alle 15.30 nei locali del Sistema Bibliotecario Vibonese, sarà l' occasione per una seria riflessione in chiave storica su: QUANDO C'ERA IL PCI.
La statura degli studiosi che interverranno, venendo da Torino (Aldo Agosti), Roma (Michele De Luca), Firenze (Andrea Borelli), Bologna (Learco Andalò), e le testimonianze di numerosi protagonisti calabresi che hanno avuto ruoli di grande rilievo, anche a livello nazionale, sono garanzia per la riuscita dell'iniziativa che è finalizzata a lasciare una traccia di certezze su quanto il PCI ha rappresentato, in Italia ed in Calabria, nei suoi 70 anni di storia.
Rivolgiamo gli auguri di buon lavoro agli amici francavillesi : Gino Ruperto ed Amerigo Fiumara che parteciperanno al convegno quali protagonisti, al Direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese Dott. Gilberto Floriani per il sostegno della sua struttura culturale all'iniziativa e al Sindaco di Francavilla Angitola Avv. Antonella Bartucca.
“Quando c’era il Pci” - (Tratto dal sito www.francavillaangitola.com news 2016)
Convegno a più voci al Sistema bibliotecario vibonese – 28 aprile 2006
Presso il Sistema bibliotecario vibonese, ubicato a Palazzo Santa Chiara a Vibo Valentia, il pomeriggio del 28 aprile si è tenuto il Convegno “Quando c’era il Pci - Protagonisti raccontano, dalla fondazione allo scioglimento”.
Il convegno è stato promosso ed organizzato da Amerigo Fiumara, con l’adesione del Comune di Francavilla Angitola, dell’Anpi, della Cgil, della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, della Fondazione Lelio e Lisli Basso Issoco, della Fondazione Berlinguer di Crotone e dell’Associazione Intersezioni Culturali di Vibo Valentia.
«L’assise – secondo il suo principale promotore Amerigo Fiumara - vuole essere una riflessione a più voci, nonché un’occasione di dibattito, sulla storia del Pci e del suo posizionamento — ideologico e culturale a livello nazionale ed internazionale, sui suoi rapporti col mondo cattolico e con la sinistra extraparlamentare, sulle sue idee rispetto ai temi del lavoro e della democrazia, sul suo rapporto con la Calabria».
I lavori sono stati coordinati da Gilberto Floriani, direttore del S.B.V. Dopo l’introduzione dell’ Ing. Amerigo Fiumara, e i saluti del sindaco di Francavilla Angitola, Antonella Bartucca, il convegno si è aperto con la relazione di Aldo Agosti, professore emerito di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, dal titolo “Dieci tesi sul Pci: un’interpretazione storica”. Il PCI nacque per promuovere in Italia una rivoluzione analoga a quella avviata in Russia nell’ottobre 1917, ma il 1921 in Italia non era assolutamente il momento propizio per realizzarla. Rispetto agli altri partiti di opposizione al fascismo il PCI si distinse per il suo forte legame ad una organizzazione sovranazionale come l’Internazionale comunista. Con l’avvento della repubblica nel 1946 il processo di emancipazione e di legittimazione del PCI come movimento autenticamente democratico fu assai rallentato per i suoi forti legami con il PCUS. La svolta democratica, con il cosiddetto “eurocomunismo”, si realizzò quando Enrico Berlinguer divenne segretario del PCI.
La seconda relazione “Pci e Urss: spunti di storia globale del comunismo” è stata svolta da Andrea Borelli, giovane ricercatore e storico del socialismo.
Il prof. Michele De Luca, ricercatore, scrittore e saggista ha svolto la terza relazione “Pci sinistra extraparlamentare”.
Esaurite le tre relazioni principali del convegno, sono iniziati gli interventi di testimonianza sviluppati specialmente sulle caratteristiche specifiche che il partito comunista ha avuto in Calabria nel secondo dopoguerra, dopo l’avvento della repubblica e la promulgazione della Carta costituzionale, promuovendo con il Ministro calabrese Fausto Gullo la riforma agraria, seguita dalle lotte contadine contro i latifondi (fatti di Melissa) e dal contrasto alle mafie e alla ndrangheta in tanti paesi della Calabria.
Learco Andalò, già segretario del PSIUP a Bologna ha sviluppato il tema “ Dal PSIUP al PCI, (Atti del convegno nel 50° del PSIUP)”.
Giuseppe Corigliano, già sindaco di Rocca di Neto e presidente Fondazione “ E. Berlinguer” ha trattato “Il PCI nel Crotonese”.
Giuseppe Cristofaro, presidente della Fondazione “Vincenzo Padula” di Acri ha svolto l’argomento “Il PCI ed il mondo cattolico”.
Franco Daniele di Dinami ha sviluppato il tema “Dal PCI a Rifondazione Comunista – Il compagno Cossutta”.
Costantino Fittante, già Sindaco di Sant’ Eufemia Lamezia e deputato del PCI ha raccontato la sua personale testimonianza sulla nascita della nuova Città calabrese: “Il PCI e la fusione di Lamezia Terme”.
Franca Fortunato, un tempo Segretaria Federbraccianti e Segretaria Provinciale CGIL di Catanzaro, nonché madre del relatore Andrea Borelli, ha ricordato con particolare passione la sua personale esperienza di “Donna nel PCI”.
L’ on. Giuseppe Lavorato, deputato del PCI e già Sindaco di Rosarno, ha sviluppato il tema “Il PCI per il lavoro e la democrazia contro le mafie” .
Mario Paraboschi ha focalizzato il suo intervento sul tema: “La struttura del PCI”
Il dott. Gino Ruperto, di Francavilla Angitola, da giovane studente nel Liceo “Fiorentino” di Nicastro aderì con entusiasmo al movimento comunista, che nel Lametino contava su esponenti molto qualificati, come il senatore Scarpino, i professori Francesco e Italo Reale, e Graziella Riga, futura deputata al Parlamento. Trasferitosi successivamente a Roma, Gino Ruperto ebbe modo di incontrare e di conoscere nella capitale tanti calabresi militanti nel PCI, che ha voluto ricordare nel suo intervento, giustamente intitolato “Comunisti calabresi a Roma”.
Gianni Speranza, già Sindaco di Lamezia Terme, nel suo intervento a braccio ha voluto ricordare un momento esaltante della sua militanza giovanile nel PCI, parlando di “ Ingrao ed il suo rapporto con la Calabria”.
Pasquale Zanfino, già Sindaco di Acri (1992-1998), ha rievocato le lotte politiche e sociali combattute ad Acri, il “cuore rosso” della Calabria, al seguito di colui di cui è considerato erede, cioè del Sindaco Angelo ROCCO, e perciò il suo intervento ha avuto per titolo “Il PCI ad Acri – il Sindaco Rocco”.
Il convegno è stato trasmesso in diretta streaming a cura del sito www.francavillaangitola.com. di Giuseppe Pungitore.
Una breve prolusione riassuntiva del prof. Aldo Agosti ha concluso i lavori.
La mattina del 29 aprile gli ospiti, prof. Aldo Agosti e Dott.re Learco Andalò, hanno visitato la costa degli Dei è nel pomeriggio presi dalla curiosità suscitata loro dal libro di Amerigo Fiumara, hanno voluto visitare la nostra Francavilla rimanendo affascinati del paese in genere ed in particolare della zona dei “ruderi” medievali. Dove hanno voluto farsi una foto a ricordo di questa visita, era presente la Dot.ssa Rosaria Campioni sovraintendente a i beni culturali oggi in pensione.
Quando c'era il PCI - Introduce il convegno Amerigo Fiumara
Rassegna stampa Album fotografico
Le interviste: ad Aldo Agosti, a Michele De Luca e a Learco Andalò.
Le relazioni: Gilberto Floriani, Aldo Agosti, Learco Andalò, Andrea Borelli, Giuseppe Corigliano, Giuseppe Cristofaro, Michele De Luca, Franco Daniele, Costantino Fittante, Franca Fortunato, Gianni Speranza, Mario Paraboschi, Peppino Lavorato, Gino Ruperto, Pasquale Zanfino, le considerazioni finali di Aldo Agosti.
“Quando c’era il Pci” - Pubblicati gli atti del convegno (Vai al libro)
(Tratto dal sito www.francavillaangitola.com News 2017)
Negli ultimi giorni dello scorso gennaio, le Edizioni Thoth di Mario Vallone, San Nicolò di Ricadi (VV), hanno finito di stampare il libro, curato dai fratelli Amerigo e Walter Fiumara, che raccoglie gli atti (Introduzione, Relazioni, Interventi e Testimonianze, Conclusioni) del convegno svoltosi il 28-4-2016 a Vibo Valentia, a Palazzo Santa Chiara, sede del Sistema Bibliotecario Vibonese, diretto dal dottor Gilberto Floriani. Lo stesso direttore Floriani ha moderato il convegno, a cui è stato dato un titolo suggestivo, dal tono quasi nostalgico, “QUANDO C’ERA IL PCI”, seguito dal sottotitolo assai significativo “Protagonisti raccontano dalla fondazione (95°) allo scioglimento (25°)”.
Amerigo FIUMARA non è solamente uno dei curatori della pubblicazione degli atti del convegno, ma è stato l’autentico ideatore, promotore e fattivo organizzatore di quella manifestazione di alto livello storico, politico e culturale.
Giustamente è toccato all’ingegnere Fiumara il compito di aprire i lavori; ed Amerigo ha pronunciato a braccio la sua introduzione, intensa ma volutamente breve, al fine di lasciare spazio più ampio, anzitutto ai relatori ufficiali, e poi agli altri ospiti (compagni comunisti, amministratori comunali, sindacalisti, esponenti femminili, dirigenti del PCI o di altre formazioni della Sinistra) appositamente invitati ad intervenire al convegno per esporre le loro personali testimonianze di militanti comunisti calabresi oppure le loro riflessioni su tematiche più vaste (Il PSIUP tra Sinistra socialista e PCI; Rifondazione Comunista e altri movimenti, dopo lo scioglimento del PCI; Il PCI e il mondo cattolico).
Molto opportunamente la raccolta degli atti è stata corredata con fotografie e brevi note biografiche, sia dei tre relatori principali, sia degli altri undici che sono intervenuti nella seconda parte del convegno.
Il piemontese Aldo AGOSTI, professore emerito di Storia contemporanea all’Università di Torino, ed autore di molti libri sulla storia dei movimenti politici della sinistra e dei suoi protagonisti, ha dato inizio al convegno vibonese con una magistrale prolusione volta a rintracciare i caratteri originari e specifici del PCI. Lo storico torinese, adoperando il termine tesi, tante volte udito nei congressi e in dibattiti del partito comunista, ha dato alla sua relazione il seguente titolo: “Undici tesi sul PCI: un’interpretazione storica”.
La seconda relazione porta il titolo “PCI e URSS: spunti di storia globale del comunismo”. È stata svolta dal giovane ricercatore calabrese dell’Università di Firenze, dottor Andrea BORELLI, specializzato nella Storia dell’Europa orientale e della Russia contemporanea.
La terza relazione “PCI e sinistra extraparlamentare” è stata svolta dal prof. Michele DE LUCA, docente di Roma, ma originario di Parghelia. Il prof. De Luca per il convegno vibonese aveva voluto redigere, non una banale e ritrita relazione, ma una sorta di piccolo trattato storico sui Movimenti della Sinistra e sui rapporti tra PCI e gruppi extraparlamentari negli anni Sessanta del Novecento; un “saggio critico” esaustivo e ben documentato, che l’Autore pensò di articolare in una successione di capitoli distinti, ma tra loro correlati: La contestazione giovanile e le radici del Sessantotto; La condizione femminile; Il Movimento degli studenti del ’67; Gli “esordi” del Sessantotto; L’operaismo; Il Sessantotto; Per saperne di più sul Sessantotto. Tuttavia in quel pomeriggio del 28-4-2016, a causa dei tempi necessariamente ristretti concessi a ciascun oratore, il prof. De Luca poté svolgere la sua relazione solo per sommi capi. Cosicché i curatori del volume ora pubblicato, molto lodevolmente hanno deciso di inserire, in codesto libro che raccoglie gli atti del convegno, la versione completa ed integrale della relazione/saggio critico che il prof. Michele De Luca aveva preventivamente redatto per poi presentarlo nell’importante manifestazione del 28-4-2016 a Vibo Valentia.
Oltre alle sopra menzionate tre relazioni ufficiali, il libro degli atti racchiude anche gli interventi degli altri 11 oratori. In particolare sono stati pubblicati i testi scritti che gli autori avevano appositamente preparato per poi divulgarli con i loro interventi nel convegno vibonese. Qui di seguito sono indicati gli autori e titoli dei vari interventi.
- Learco ANDALÒ, bolognese, attivo militante del PSIUP e del PCI, nel suo intervento intitolato “Dal PSIUP al PCI (Atti del convegno nel 50° del PSIUP)” ha riferito sui treargomenti principali trattati a Bologna (il 10-10-2014) in un convegno sul PSIUP, di cui lo stesso Andalò era stato tra i promotori, ossia: 1) Composizione e componenti del PSIUP; 2) Scioglimento del PSIUP e adesione al PCI della grande maggioranza dei militanti psiuppini; 3) Dal passato al presente: quali ideali? Quale sinistra?
- Franco DANIELE, già assessore comunale a Dinami, ha pronunciato con passione la sua testimonianza personale di fondatore, insieme a Cossutta, Libertini, Garavini, del partito della Rifondazione Comunista: “Dal PCI a RC – Il compagno Cossutta”.
- L’on. Costantino FITTANTE, già sindaco di Sant’Eufemia Lamezia, poi deputato del PCI, nel suo intervento intitolato “Il PCI e la fusione di Lamezia Terme” ha ricordato le varie vicende che portarono alla formazione del grande Comune calabrese .
- Franca FORTUNATO, attiva militante comunista, sindacalista, docente, giornalista e scrittrice – vibonese d’origine, poi trasferita a Catanzaro - ha raccontato la sua avvincente personale testimonianza di “Donna nel PCI”.
- Giuseppe LAVORATO, già deputato e sindaco di Rosarno, da sempre impegnato nella lotta contro le mafie a difesa dei lavoratori e dei migranti, ha riferito su “Il PCI per il lavoro e la democrazia contro le mafie”.
- Gino RUPERTO, di Roma, ma profondamente legato a Francavilla Angitola. Dottore in Giurisprudenza, alto funzionario dell’ENPAS. Iscritto al PCI dal 1951, ha poi aderito al PDS, ai DS e quindi al PD. Attingendo allo scrigno della sua lunga militanza nel partito (in particolare nella sezione “Ludovisi” di Roma), il dottor Ruperto nel suo intervento “Comunisti calabresi a Roma” ha ricordato le figure di alcuni comunisti calabresi che si distinsero sulla scena politica nazionale, quali l’avv. Fausto Gullo (Ministro dell’Agricoltura, e poi della Giustizia), l’on. Mario Alicata (fine ideologo e direttore dell’Unità), l’on. Ugo Vetere (secondo Sindaco comunista di Roma), il sen. Argiroffi, medico di Taurianova (colto e sensibile poeta, oltre che uomo politico) e l’on. Pasquale Poerio (abile oratore, considerato il “Di Vittorio della Calabria”). Ma Ruperto non ha dimenticato quei “compagni” e amici conosciuti a Nicastro, luogo dei suoi studi liceali, come i fratelli professori Italo e Ciccillo Reale, Gianni e Graziella Riga, Costantino Fittante, Armando Scarpino (con cui riannodò stretti legami di amicizia durante le sue due legislature al Senato).
- Mario PARABOSCHI, lombardo di nascita e calabrese d’adozione; in Calabria dirigente del PCI, poi del PDS, dei DS e del Partito Democratico. A causa del notevole ritardo accumulato dagli oratori che si erano succeduti al microfono, Mario Paraboschi, anziché leggere, ha preferito consegnare il testo della sua comunicazione “La struttura del PCI” con la raccomandazione che venisse pubblicata, inserendola nel volume che avrebbe raccolto gli atti del convegno.
- Pasquale ZANFINO, militante del Movimento Studentesco e del PCI, consigliere e sindaco di Acri (1992-98), nel suo intervento “Il PCI ad Acri – Il Sindaco Rocco” ha presentato un breve excursus storico su Acri, considerata “cuore rosso della Calabria” per il gran numero di militanti nei partiti di Sinistra, e per merito di vari Sindaci comunisti, sui quali spicca la figura luminosa di Angelo ROCCO, dapprima segretario della sezione del PCI in Acri, quindi Sindaco, che tanto si spese per lo sviluppo sociale, urbanistico, economico e culturale di tutto il territorio comunale e dei suoi cittadini, in qualunque contrada essi abitassero.
Per quanto concerne gli altri interventi, di cui neppure gli autori avrebbero potuto fornire il testo scritto, poiché li avevano pronunciati a braccio; per questi casi sono state utilizzate le trascrizioni dei discorsi registrati grazie alla diretta televisiva. Il francavillese Giuseppe Pungitore, oltre ad effettuare la trasmissione in diretta streaming attraverso il proprio sito www.francavillaangitola.com – FRANCAVILLA TV, ha provveduto, con encomiabile cura e con pazienza certosina, a trascrivere i discorsi dei seguenti oratori.
- Giuseppe CORIGLIANO, giovanissimo Sindaco di Rocca di Neto (1985-95), Assessore della Provincia di Crotone, dirigente del PCI, del PDS e dei DS, ed ora Presidente della Fondazione Enrico Berlinguer a Crotone, nel suo intervento “Il PCI nel Crotonese”, ha sottolineato il profondo radicamento che il partito ha avuto nel territorio crotonese, la provincia più “rossa” di tutta la Calabria.
- Giuseppe CRISTOFARO, nativo di Bonifati (CS), dove è stato anche Sindaco; Amministratore comunale ad Acri, dove è tuttora Presidente della Fondazione “Vincenzo Padula”. Con la testimonianza “Il PCI ed il mondo cattolico” ha riferito delle sue vicende ed esperienze personali, particolarmente interessanti, perché vissute da un “cattolico del dissenso”, un uomo che è stato Parroco ad Acri e contemporaneamente attivo militante comunista.
- Gianni SPERANZA, già Sindaco di Lamezia Terme dal 2005 al 2015, trattando di “Ingrao ed il suo rapporto con la Calabria” ha rievocato un momento esaltante della sua militanza nel Movimento Studentesco e nella FGCI, quando nella campagna delle elezioni politiche del 1972, fu al seguito di Pietro Ingrao, allora capolista del PCI nella circoscrizione calabrese. Quantunque fosse ancora minorenne e perciò non potesse nemmeno votare, il giovane Speranza accompagnò l’autorevole esponente nel suo giro elettorale per la Calabria, visitando anche i centri più ostili al partito comunista; così Gianni poté sperimentare dal vivo quanto fosse profondo il rapporto di Ingrao con la gente e le contrade calabresi.
Molto opportunamente al prof. Aldo Agosti è spettato il compito di trarre le conclusioni del convegno; ci piace ripetere alcune sue parole, stralciandole appunto dal suo discorso finale. Pur nella crisi della Sinistra, tra quanti hanno militato nelle file comuniste rimane comunque viva “la speranza che la politica, sorretta dall’azione collettiva organizzata e dalla tensione morale, possa cambiare il mondo o per lo meno contribuire a rendere il mondo migliore …. Anche un convegno organizzato con pochi mezzi in una piccola città dell’Italia meridionale può rappresentare un contributo significativo a tenere vive, insieme, la memoria del passato e la fiducia nel futuro”.
Riportiamo infine quanto è scritto nell’ultima pagina di copertina del libro che raccoglie gli atti del convegno: “Ricordare a distanza di venticinque anni dallo scioglimento del PCI la stagione politica che lo vide protagonista della vita italiana non è un atto dovuto in chiave nostalgica, ma un modo per proporre una riflessione storica di ampio respiro”.
Per chiudere in bellezza il volume degli atti, i curatori Amerigo e Walter Fiumara, hanno inserito nell’ ultima pagina del libro, la famosa poesia “Lode al comunismo”, del grande drammaturgo e poeta tedesco Bertold Brecht, fervente comunista.
FRANCAVILLA ANGITOLA 12-02-2018 Vincenzo DAVOLI